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Benifei (Pd) a TPI: “Sì alle armi all’Ucraina, ma il Governo non usi i fondi Ue”

Onorevole Benifei, lei ha fatto votare il Pd a favore di Asap malgrado la richiesta della segretaria Schlein.
«Scherza?». 

È quel che è accaduto.  Avete votato a favore: i Paesi membri potranno usare i fondi europei per comprarne munizioni ed armamenti.
«Noi non eravamo d’accordo!». 

Avete votato sì!
«Presentando emendamenti per cancellare questa possibilità». 

Sapevate già che non sarebbero passati. E lei ha dato indicazione per il sì contro il parere della Schlein.
«E chi lo dice, scusi?».

La sua collega Laureti, che è in segreteria, non ha votato la risoluzione, come aveva chiesto la segretaria.
«Voto di coscienza. La Schlein ha partecipato alla riunione del gruppo e non ci ha chiesto voti contrari. Tutto il gruppo socialista ha votato come noi. Siamo in linea con il Pse e la Schlein». 

La trovo geniale, e le leggo le parole della Schlein: «È inammissibile che si usino fondi di coesione e Pnrr per armi e munizioni».
«Non è così! Non è così!». 

Sono le parole testuali, e lei lo sa bene.
«Lei omette la prima parte! La Schlein, e noi con lei, ha detto che il Pd è a favore della resistenza ucraina e che crede che quella battaglia vada sostenuta in ogni modo. Ci ha autorizzato». 

Mi scusi ma, se la segretaria dice «è inammissibile», lei vota a favore?
«Ripeto: abbiamo presentato emendamenti che sono stati bocciati». 

E ora?
«Chiediamo al Governo di non usare quei fondi». 

Mi sfugge la logica. Prima autorizzate ad attingere a fondi sociali per le armi e poi dite alla Meloni: «Non farlo!». È un controsenso.
«Lo dice lei: Asap dà la facoltà di usare quei fondi, ma non obbliga a farlo». 

Quindi lei autorizza ad andare a 200 all’ora in autostrada, ma poi dice: non correte.
«Non faccia lo spiritoso. Se a luglio il documento sarà ancora così, mi impegno a non votarlo».

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